pressi del bianco

la madre canta filastrocche senza senso
ripetendo “mary”
(fuori il cielo crolla sotto il peso di una grossa nube)
lei sta col braccio a pendere
distesa sul letto
la faccia rivolta al confine
sfiora le orchidee sbocciate sul pavimento
increspa l’acqua per farle ondeggiare
il letto è un’isola

l’uomo è disteso sopra di lei
non chiede niente
si volta e il suo viso è di cartapesta
lei gli accarezza la guancia col palmo
e
scappa
il letto è un’isola

lei con le perle
e piume nere sugli occhi
non parla più

il letto è nove metri sotto il vestito di tulle
ed è un’isola

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